Il Garante della privacy

I sistemi di videosorveglianza portano telecamere, le telecamere sono degli occhi che registrano tutto il giorno quello che noi facciamo, tutti noi siamo consapevoli del fatto che in casa nostra siamo ripresi e magari lo sappiamo anche quando andiamo a trovare un amico che usa un sistema di monitoraggio come noi.

Ma che cosa succede quando ci rechiamo in stazione, in aeroporto, andiamo a fare la spesa oppure andiamo a visitare un grande monumento?

Chi vigila su di noi e sulla nostra Privacy?

Chi è che ci assicura che i video di sorveglianza e le sue telecamere sono utilizzate per la nostra sicurezza e non vanno invece a ledere la nostra Privacy?

UNA FIGURA DI CONTROLLO

A tutte queste domande risponde il Garante della Privacy, questa figura istituzionale è stata introdotta oramai parecchi anni fa per essere un ponte tra sicurezza e privacy, per essere l’anello di congiunzione che collega il nostro bisogno di sicurezza a tutti i livelli ma anche il rispetto della nostra privacy non solo in casa nostra ma anche durante lo svolgimento delle nostre azioni quotidiane.

Il Garante della Privacy ha svolto il suo lavoro emanando dei regolamenti che le telecamere piazzate in luoghi pubblici sono tenute a seguire nel rispetto della privacy delle persone. Naturalmente il suo compito non è mai stato dei più semplici perché da un lato c’è il bisogno di sicurezza sempre crescente, prendiamo l’esempio degli aeroporti: si tratta di un luogo dove le persone pretendono di essere sicure e protette eppure le telecamere non possono e non devono invadere la loro privacy.

I REGOLAMENTI DEL GARANTE

Per raggiungere il suo importante scopo, come si diceva, il Garante ha emanato alcuni regolamenti il primo agli inizi del 2000 quando la videosorveglianza cominciava ad essere usata non solo nelle pompe di benzina ma anche dalle pubbliche amministrazioni e, soprattutto, visto il costo oramai alla portata anche da condomini ed altre associazioni di cittadini.

Ebbene il Garante ha stabilito diversi regolamenti, per il lavoro, per le pubbliche amministrazioni e per altre situazione; riassumerle tutte sarebbe impossibile ma basti pensare che questa istituzione ha preteso che le videosorveglianze pubbliche rispettassero due importanti limitazioni: la prima riguarda la presenza delle telecamere, nei luoghi pubblici la loro presenza deve per legge essere segnalata tramite un apposito cartello di “Area Videosorvegliata”, la seconda riguarda invece i video, i quali non possono essere trattenuti in archivio per più di 24 ore a meno che gli organi preposti non diano il benestare per una più lunga archiviazioni a fini di sicurezza.

Sono solo due norme ma come abbiamo visto rispecchiano a pieno il lavoro del garante, queste ultime rappresentano infatti un equilibrio evidente tra sicurezza e privacy.